La
testa ideale
Questo articolo
è stato pubblicato sul volume dedicato al decennale del Club Italiano
del Leonberger, che ho finalmente l'occasione di ringraziare per l'onore
che mi ha concesso.
Nel 1988 all'Esposizione
Internazionale di Torino Gianni Pentenero presentò a Guido Perosino
quello che secondo lui era uno dei più sensibili disegnatori di
cani, un vero genio della matita, Alessandro Midulla, piemontese di Saluzzo.
Midulla
era proprietario di un magnifico Schnauzer pepe e sale che spesso aveva
immortalato nei suoi disegni, dandogli uno speciale tocco di realismo
caloroso e vitale. Guido Perosino fu entusiasta di quella perfezione e
della capacità di Midulla di dare corpo alla tipicità. Gli
chiese il ritratto di una testa di Leonberger. Alessandro Midulla si mostrò
entusiasta di cimentarsi con questa razza "sconosciuta" e bellissima e
gli chiese di avere una fotografia di riferimento.
La stessa
settimana gli venne recapitata la fotografia richiesta ( un cane di cui
Guido Perosino si è sempre rifiutato di rivelare il nome); voleva
la testa "ideale" e dunque non voleva fosse identificata con nessun cane
realmente esistito). In effetti Alessandro Midulla una volta terminato
il lavoro a matita si incontrò con Guido Perosino per le correzioni,
la revisione, i ritocchi.
Ci vollero
ore. La prima bozza non era piaciuta ma alla fine dell'intervento ... ecco
l'espressione, i volumi, la posizione degli occhi, l'attaccatura dell'orecchio,
la finezza del pelo del muso, la maschera...tutto appariva quasi perfetto.
Quel disegno rimase in una cartellina fino all'anno successivo quando in
occasione del Raduno di Saint Vincent venne definitivamente adottato come
simbolo del Club. Quella testa, evidentemente, trasmetteva un fascino ed
una "idealità" che la rendevano unica e particolarmente riuscita.
Venne utilizzata per ottenere litografie offerte in omaggio ai partecipanti
al raduno Valdostano e poi in più occasioni in seguito. Nel 1990
a Leonberg la testa ideale del Club Italiano del Leonberger comparve sui
giubbotti fatti confezionare dal Club Olandese . Ci fu una protesta e persino
una piccola colluttazione! Gli Olandesi pretendevano la paternità
del simbolo. Gli Italiani protestavano e promettevano che si sarebbe facilmente
dimostrata la verità. Finalmente dal gruppo degli olandesi si levò
una voce che, un po' tristemente, disse..."è vero, quel disegno
lo avevo avuto da un amico che era stato a quel raduno in Italia". Era
la persona che aveva fornito quel disegno per la riproduzione sui fatidici
giubbotti. Ci furono anche le scuse, fatte a malincuore da quegli olandesi
delusi. Lo stesso anno il Club Finlandese del Leonberger chiese di poter
adottare quella testa come proprio marchio.
Dopo molti
ripensamenti e una riunione il Consiglio del C.I.L. decise di negare questa
possibilità. A nulla valsero comunque le giuste rivendicazionì
del nostro Club ... evidentemente quella testa rappresentava in modo davvero
ideale" il nostro carie e la testa di Midulla incominciò ad apparire
un po' dappertutto: su giornalini di club, magliette, riproduzioni varie,
in Europa e negli Stati Uniti. Il massimo della ufficialità arrivò
quando, nostro malgrado, venne adottata dal Club tedesco per pubblicizzare
il raduno di Leonberg. Anche questo è stato un notevole, sebbene
non volontario, contributo che l'Italia ha voluto rendere alla razza in
tutti i paesi di allevamento.
Tratto da "1987-1997
- Club Italiano del Leonberger - Il Decennale" (pag.17)
A cura di
Francesca Mavilla su incarico del Consiglio Direttivo del C.I.L.
Marzo-aprile
1997
Il disegno è pubblicato su "The
Leonberger" di Guido Perosino, Assisi, 1998, pag. 59
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