LO SCHNAUZER CHE IO CONOSCO
|
Io
non so se sia vero che i nostri schnauzer medi attuali siano i diretti
discendenti di quelli che in Baviera fin dal ‘500 trottavano davanti
alle carrozze per segnalare eventuali agguati di briganti e che, la
notte, dividevano il giaciglio con i vetturini impegnandosi a cacciare i
nocivi dalle stalle, come ripetono tutte le monografie sulla razza
("Rattler" o "Rättenfanger" o "Rättenpinscher"
o "cani da topi", come li chiama il nostro ottocentesco
zoologo Michele Lessona). Certo è che se uno schnauzer medio vede i
cavalli si sente fortemente attratto e cerca ogni varco per
raggiungerli; chiunque abbia uno schnauzer sa quanto rimanga in perpetuo
contatto con il suo padrone, seguendolo persino di stanza in stanza, e,
infine, io stesso ho visto i miei medi individuare, cacciare ed
eliminare i poveri topolini di campagna avventuratisi tra le mura
domestiche. Anch’io,
come tutti coloro che si sono avvicinati a questa razza, credo
facilmente che il cane che accompagna il lampionaio raffigurato nel
monumento di Stoccarda sia un antenato dei nostri cani. Se
andrete a passeggio col vostro schnauzer vi accorgerete che, pur
anticipandovi, non vi perderà mai di vista: sembra che un lungo
guinzaglio flessibile gli impedisca di allontanarsi oltre un determinato
limite. “Dove
vado viene lui. Se incrociamo gli sguardi anche per un attimo, ecco una
piccola scodinzolata di intesa. Si ferma a guardarti negli occhi per
secondi e secondi. Ti fissa così intensamente che ti mette a disagio”
scrive in una lettera un
amico – che citerò ancora - cui ho ceduto una delle nostre creature. “A
L. il cagnone è stato con noi in albergo con grande tranquillità. Non
abbaia. Non dà alcun fastidio. Andando a spasso mi ha fatto fare dei
figuroni. Lì a L. c'è una grande passione per lo sport e per l'aria
libera. Campi di calcio e di baseball, piscine e impianti sportivi
di tutti i tipi, si alternano a vaste zone a prato, dove molte persone
portano i loro cani, rigorosamente liberi. Per me una manna. A. vive
libero! Io camminavo per questi prati, A. correva da qualche cane,
io con aria indifferente continuavo a camminare poi, ormai lontano, un
fischio ed eccolo abbandonare i nuovi amici per corrermi vicino. Facendo
finta di nulla, osservavo con soddisfazione i proprietari degli altri
cani, immaginando uno sguardo di ammirazione per tanta obbedienza”. Ho
scritto in corsivo la premessa “vive libero” perché uno
schnauzer che non sia abituato a regolare il suo rapporto con i propri
simili fin da cucciolo crederà sempre di aver diritto al predominio in
qualunque ambiente; la disposizione alla dominanza è piuttosto diffusa,
soprattutto tra i maschi. Sono
a buon punto per concludere che lo schnauzer medio (parlo principalmente
della razza pepe sale perché ne ho esperienza diretta) è un fedelissimo
compagno. Il piacere che infonde la sua compagnia è anche un
piacere estetico, che deriva dalla sua espressione, dalla struttura,
dalle forme plastiche della muscolatura integrate dai volumi del pelo,
soprattutto delle “difese” sul muso e sulla fronte, tanto importanti
da suggerire, in tedesco, il nome della razza (der Schnautzer,
cane grifone, ma anche baffi, mustacchi). Questo è un buon motivo per
curare la toelettatura, che richiede lo stripping (rimozione manuale del
pelo in muta) e il trimming (mantenimento in ordine del mantello con
appositi attrezzi). Ma
la bellezza scaturisce anche dal movimento: “Questa
mattina un vigile urbano lo ha visto trotterellare (regolarmente senza
guinzaglio) e mi ha detto: 'ma quant'è elegante, pare ‘na signurina!'
Poi siamo andati nel solito campetto dove c'erano una decina di cani
liberi. Vedevo gli sguardi ammirati di tutti, attratti dalle movenze da
puledrino che A. assume quando è circondato da cani che non conosce, e
dagli scatti repentini, velocissimi ed elegantissimi che fa”. Faccio
notare che il cane in questione ha orecchie e coda integre, dal che si
evince che la bellezza dello schnauzer non dipende dalla amputazione di
queste parti anatomiche! Non
è certo l’unico cane bello e il tipo di bellezza che lo caratterizza,
insieme atletica ed elegante, non è necessariamente da preferire a
quella imponente di un mastino o a quella raffinata di un levriere. Non
è neanche l’unico ad essere sensibile ed intelligente. Probabilmente
le lodi sperticate degli appassionati nascono dal fatto che è un cane a
continuo contatto con il suo amico preferito, il quale ne può cogliere
ogni espressione e a sua volta comunicargli, anche inconsapevolmente, un
linguaggio; lo schnauzer non perde né una parola né un gesto: “Lo
guardo e a volte capita che i nostri sguardi si incontrino. Senza
muoversi fa una lieve e brevissima scodinzolata. Poi riprende a
dormire. E' come se mi dicesse ' ciao'. Come se mi dicesse ' ti voglio
bene '. Non so, sarò cretino, ma mi commuove vedere quel piccolo
segno di intesa”. Chi sceglie uno
schnauzer con l’intenzione di tenerlo in giardino finisce per
introdurlo in casa. Una nostra femmina è entrata nella sua nuova
famiglia a patto che le fosse riservato uno spazio ben distinto da
quello dei componenti umani. Era l’unica condizione che la mamma
poneva alle figlie e al marito per accogliere la cucciola. Oggi la
cagnetta è contesa tra genitori e figlie perché gli uni e le altre
vogliono che dorma accanto al loro letto! “Io
ho sempre lottato in famiglia per tenere gli animali fuori casa, ma
questa volta non ci sono riuscita. Il freddo ed i conseguenti sensi di
colpa hanno congiurato contro di me e hanno vinto senza trovare
resistenza. Di questa sconfitta sono comunque felice” scriveva questa nostra nuova
amica, che in un’altra lettera confidava: “Z.
ed io nel bosco trascorriamo i momenti più belli; con la complicità
della bellezza della natura e del senso di libertà che essa ispira, il
rapporto fra noi sembra diventare più profondo”. Bellezza,
dedizione, sensibilità potrebbero già motivare a sufficienza
l’entusiasmo dello schnauzerista, ma non dimentichiamo che stiamo
parlando di un cane di utilità. La
sua principale attitudine è quella della guardia, cioè della
segnalazione di eventuali pericoli derivanti da chiunque sia estraneo
alla famiglia e al territorio che questa affida al cane. Lo schnauzer
medio vigila, sempre, si allerta e segnala. Sceglie sempre il miglior
punto d’osservazione, se è in compagnia di altri consimili divide con
loro i settori da sorvegliare; se entra con voi in un negozio o in un
ambiente circoscritto, dopo pochi minuti si sentirà in dovere di
controllare chi entra e chi esce. Accoglie volentieri gli ospiti e
accetta le loro carezze, ma appena si alzano dalla sedia il cane li
scorta, attento alle loro mosse. “Z.
abbaia spesso; abituati con l'husky, che non abbaiava mai, ci sembra
strano che passi dal terrazzo della cucina a quello della sala per
controllare persino le ombre e tutti i movimenti della strada” osserva
la nostra amica citata sopra. L’attitudine
alla guardia è di solito associato a un’ innata diffidenza verso gli
estranei, ma questa non va confusa con la paura né con una immotivata
aggressività. Non ci nascondiamo che qualche volta, in qualche
soggetto, il confine fra diffidenza e insicurezza può presentare delle
falle; è un problema da prevenire con la selezione dei genitori e con
un’opera di socializzazione
con i cuccioli fin dalle loro prime settimane di vita. Non
nascondo nemmeno che lo schnauzer sia accompagnato anche da una cattiva
fama di cane mordace e scontroso. Più di una volta mi è capitato di
dover rassicurare persone che desideravano accarezzare i nostri cani per
strada o in esposizione perché frenati da pregiudizi. Ultimamente il
carattere dello schnauzer si è molto temperato senza nulla perdere
delle attitudini che ne fanno un ottimo guardiano. Mi
piace immaginare che sia un cane con qualcosa di primitivo, di
selvatico: ho visto tutte le nostre femmine rigurgitare il cibo
predigerito per svezzare i loro piccoli; mi dicono che sia un
comportamento ancestrale non più presente in tutte le madri. Nonostante
il numero limitato, ma abbastanza costante, di cani allevati mi colpisce
la varietà di impieghi di questa razza. Quanti schnauzer medi, prodotti
in Italia in numero di circa 300 all’anno fra neri e pepe sale,
troveranno spazio nei campi di addestramento? D’altra parte, in lavori
in cui è importante la taglia, lo schnauzer medio (che pesa dai 15 ai
20 Kg.
e misura dai 45 ai 50 cm.
al garrese) non può certo competere con quella del pastore
tedesco o belga, né con il suo fratello maggiore, il riesenschnauzer.
Ciononostante chi ha voluto sottoporre degli schnauzer a qualche
disciplina sportiva o utilitaristica può oggi parlare a favore della
grandissima versatilità di questa razza. Personalmente ho
conosciuto schnauzer medi pepe sale – la razza di cui mi sento di
parlare avendone esperienza diretta – che hanno conseguito in vari
Paesi brevetti di ricerca in superficie e sotto macerie, che hanno
gareggiato con risultato di “eccellente” in pista (FH1, FH2), in
SchH3 e in IPO3, che hanno sfidato i border collie in agilità in terzo
brevetto, che sono diventati cani da guardia
nell’esercito, che sono promossi campioni di obedience e
addirittura hanno superato prove per cani da caccia! Ho potuto chiedere
a proprietari di schnauzer di scrivere articoli sui loro cani impiegati
persino come guardiani di mandrie o in pet-therapy. Fortunatamente
il club italiano che tutela la razza prevede una prova di selezione
caratteriale, oltre che morfologica; la prova è proposta a tutti, ma è
addirittura vincolante per i campioni, in quanto deputati al
miglioramento
riproduttivo. Ritengo
che la versatilità sia un grandissimo pregio della razza non ancora del
tutto scoperto e che può rendere estremamente più piacevole la vita in
compagnia dello schnauzer. Non è necessario raggiungere risultati
olimpionici, né avrebbe senso competere con razze molto specializzate
(come i border in agilità o i malinois in difesa!); ciò che conta, a
mio giudizio, è offrire l’opportunità ai nostri cani baffuti di
collaborare attivamente con noi in qualche attività sportiva: se ne
ricaveranno grandi soddisfazioni. Trovo
anche buffo e simpatico che uno schnauzer risponda a tante prove ma
sempre con una sua impronta caratteristica: “Egli
ha bisogno di capire e inoltre ha l'atteggiamento di chi pensa: - Questo
l'ho già fatto, lo so fare e non voglio più rifarlo!. È un tratto
caratteriale che lo rende particolarmente interessante, benché
snervante a volte, perché vi mette alla prova
in continuazione...” scriveva un’amica che ha
portato una sua femmina al brevetto da soccorso in Francia. Sembra quasi che per amore del
suo padrone lo schnauzer voglia contraddire alcuni pregiudizi sul suo
conto: “È un cane testardo”,
e lui impara ad obbedire alla perfezione; “È un cane nervoso e
irrequieto”, e lui segue lunghe piste senza alzare il naso da
terra; “È un cane
troppo diffidente”, e lui impara la ricerca di persone estranee
disperse! Chi sceglie lo schnauzer deve
essere consapevole di questa dedizione e deve quindi essere disponibile
a ricambiarla! Non dovrà nemmeno contare su automatismi che si
ritrovano in individui di altre razze, come l’accontentarsi sempre del
premio della pallina o desiderare sempre mordere un manicotto o una
manica di tela … Bene. Adesso vi presento
lo standard e vi racconto la storia dell’allevamento
degli schnauzer in Germania e in Italia … … No, non temete, me ne guardo bene! Potete
leggere lo standard dello schnauzer medio nel sito ufficiale dello Schnauzer
& Pinscher club italiano L’unico piccolo contributo personale che riesco a
offrire è l’elenco di schnauzer medi pepe sale che si sono distinti
nei lavori di pista, obbedienza e difesa, elenco che fortunatamente
continuo ad aggiornare. Lo troverete nel mio sito alla pagina dedicata
al lavoro: www.utrilloschnauzer.it/Sch_schnauzer.htm Alessandro Midulla Questo articolo è stato pubblicato sul sito internet "cani doc"
|